ALBANIA, UNA RINASCITA COSTRUITA SUL TURISMO
Il turismo in Albania è una sorpresa solo per chi non ha mai avuto la fortuna di visitare il Paese. L’offerta è ampia: natura, storia, cultura, tradizione e outdoor. Ci sono dunque tutti gli ingredienti per un futuro pieno di investimenti e di sviluppo, come tiene a sottolineare il direttore generale dell’Agenzia per il turismo Ardit Collaku, spiegando che – solo parlando di italiani - «i turisti sono cresciuti del 30 per cento negli ultimi tempi e sono terzi dopo macedoni e kosovari in ordine di presenza numerica in Albania». I numeri avvalorano dunque uno sviluppo del settore in Albania, che deve molto all’azione del governo di Edi Rama, impegnato nei primi tre anni della sua legislatura a «lavorare sull’immagine che proiettiamo all’estero: e i risultati arrivano anche e soprattutto grazie a questo – spiega ancora Collaku - E’ molto aumentata la qualità dell’ospitalità e abbiamo avviato degli investimenti strategici per il turismo, puntando anche molto sulla sostenibilità». Durante un incontro organizzato dall’Agenzia per il Turismo e dal tour operator AlbaniaGO, Collaku ha avuto modo di spiegare i capisaldi dell’azione di governo in termini di politica nazionale: «Ci siamo mossi ad ampio spettro, colpendo innanzitutto la corruzione con leggi ad hoc. Abbiamo poi dato il via a una ingente riforma sanitaria e di previdenza sociale, nonché nel campo dell’istruzione dove sono state colpite in particolare le troppe università private che avevano offerte formative inadeguate se non inesistenti». A trainare il rilancio di un Paese che ambisce apertamente all’ingresso in Ue, è anche la politica fiscale: «In Albania la piccola e media impresa è incentivata da un regime fiscale particolarmente agevolato: crediamo molto nel tessuto artigiano della nostra economia. Inoltre, grazie a una stretta collaborazione con la Guardia di Finanza italiana, stiamo colpendo duramente anche il traffico di stupefacenti».
(red- 16 dic)
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